Da una normale Fiat ad auto di stato La denominazione “Special” o “Speciale” aggiunta alla consueta designazione della Fiat 2100 segnava il passaggio da un’auto convenzionale a una berlina d’alto lusso di classe. La differenza principale che si nota in questa versione è il muso anteriore, completamente ridisegnato con sbarre di cromo spesse orizzontali e correnti, che si estendono su tutta la larghezza della parte anteriore della vettura. Un paraurti cromato segnava l’estremità inferiore sopra i due fari gemellati che caratterizzavano il frontale distintivo di questa Fiat. Chiunque comprasse la 2100 Special e l’equipaggiava con dei pneumatici a fasce bianche, che erano disponibili come optional a costo aggiuntivo, in unione ad esempio la nobilmente accattivante verniciatura metallizzata blu scuro, poteva viaggiare e sentirsi come un aristocratico dietro al volante. Il motore sei cilindri in linea da 86 CV ronzava con una vibrazione bassa ma era capace di far accelerare la berlina dal peso di 1,5 tonnellate fino ad una velocità massima di 150 km/h. L’aggiornamento visivo di quest’auto ha fatto in modo che alla Fiat 2100, nella sua versione “Speciale”, guadagnasse un posto nell’esclusiva cerchia delle auto statali. Alcuni dei più importanti proprietari di quest’auto furono alcuni cardinali della Citta del Vaticano. Tuttavia la versione più nobile della Fiat 2100 non fu molto popolare, dato che soltanto la clientela facoltosa poté permettersi questa berlina d’alto pregio. Di questa “Speciale” ne sono stati realizzati 1.174 esemplari: la carrozzeria di queste vetture fu realizzata dal dipartimento interno chiamato “Carrozzerie Speciali Fiat”, infine il montaggio delle componenti meccaniche fu lasciato in carico alla fabbrica del Lingotto di Torino, dove venivano assemblate anche le 2100 “normali”. La carrozzeria della “Speciale” era inoltre 16 centimetri più larga rispetto a quella di una 2100 convenzionale.