Dal punto di vista tecnico la Ferrari Daytona SP3, presentata nel novembre del 2021, si ispira alla raffinatezza delle soluzioni ingegneristiche già adottate nelle auto da corsa anni 60; oggi come allora, infatti, la ricerca della prestazione è stata effettuata intervenendo sulle stesse tre aree. La vettura monta un motore V12 aspirato in posizione centrale-posteriore, architettura tipica delle vetture da competizione. Questa versione del propulsore termico più iconico della Casa di Maranello conta su 840 cv di potenza (dato che lo rende il più potente sinora prodotto da Ferrari), 697 Nm di coppia e un regime massimo di 9500 giri/min. Il telaio è realizzato in materiali compositi utilizzando tecnologie da Formula 1 che mancano sulle Ferrari stradali sin dalla LaFerrari, ultima supercar del Cavallino Rampante. Il sedile integrato nel telaio riduce il peso della vettura e pone il pilota in una posizione di guida simile a quella di un’auto da corsa. Lo studio aerodinamico e stilistico è stato orientato alla massima efficienza tramite l’utilizzo esclusivo di soluzioni passive. Componenti inediti, quali i camini di estrazione sul fondo, rendono la Ferrari Daytona SP3 la Ferrari priva di appendici attive più aerodinamicamente efficiente sinora prodotta. La sapiente integrazione di queste innovazioni tecniche permette alla Ferrari Daytona SP3 di accelerare da 0 a 200 km/h in 7,4 s e da 0 a 100 in soli 2,85 secondi.
Colore forse inusuale per una Ferrari, questo celeste si differenzia nettamente dal rosso o dal giallo, più comuni e forse meno… originali. Le linee della Daytona, in ogni caso, sono valorizzate da questa tinta gradevole.
Mario Besana, che aveva già fondato Mebetoys e Martoys, iniziò nel 1976 a produrre automodelli col marchio Bburago a Burago di Molgora vicino a Milano. I primi modelli erano in 1:24 ma Burago tentò anche altre strade, come le Formula 1 in 1:14, auto sportive classiche in 1:18, arrivando anche nel settore dell’1:43 con prodotti dal costo sempre molto abbordabile. La produzione Burago tra la fine degli anni ’70 e tutti gli anni ’80 fu sterminata: con modelli che segnarono un’epoca (basti pensare alla Ferrari 250 TR o alla F40, entrambe in 1:18), e che sono rimaste nella memoria di almeno due generazioni di collezionisti e appassionati. Negli anni '90 l'azienda perse la sua posizione dominante sul mercato dei modelli in 1:18 e nel 2005 ci fu la dolorosa chiusura. Poco dopo la Burago fu rilevata dalla concorrente Maisto. Ora in Cina, con il nome Bburago, continua a essere prodotta un'ampia gamma di modelli pressofusi in varie scale. Dal 2015 Bburago detiene la licenza per la produzione in diecast delle Ferrari contemporanee.