Nel 1991 Ayrton Senna conquista il suo terzo e ultimo titolo iridato di Formula 1. Al volante della McLaren MP4-6 il brasiliano ottiene su 16 Gran Premi sette vittorie, otto pole position e 12 podi in totale. Tra questi il secondo posto voluto di Suzuka, che gli consente di laurearsi campione con una gara d’anticipo, lasciando al suo fedele compagno di squadra Gerhard Berger la soddisfazione di tagliare per primo il traguardo. La MP4-6 si rivelò pertanto una monoposto vincente, entrando di diritto nella leggenda. Progettata da Neil Oatley e Henri Durand (il quale si occupò specificatamente della parte aerodinamica), questa vettura aveva un telaio monoscocca in fibra di carbonio e kevlar, con un passo di 2.974 mm ed un peso di 508 kg. Dotata di sospensioni anteriori e posteriori a doppio trapezio di tipo push-rod e freni a disco ventilati in carbonio e ceramica, era equipaggiata con pneumatici Goodyear. A spingerla era un motore posteriore longitudinale Honda 12 cilindri a V di 60°, con una cilindrata di 3.497 cm3 e una potenza di 735 cv a 13.500 giri/minuto. Il cambio era un manuale sequenziale a 6 rapporti più la retromarcia. Nei primi due Gran Premi del 1992 (Sudafrica e Messico) venne impiegata sia da Senna che da Berger una versione evoluta MP4-6B.