L’Aston Martin Rapide S servì di base anche ad alcuni sviluppi in campo sportivo, con la sperimentazione di nuove fonti d’energia. Un esemplare ibrido a idrogeno fu schierato alla 24 Ore del Nurburgring del 2013, nella categoria ET-EX riservata alle tecnologie alternative. Quattro serbatoi in carbonio (due nel bagagliaio e due nell’abitacolo) permettevano di stoccare 3,5kg di idrogeno allo stato gassoso con una pressione di 350 bar. In modalità idrogeno, la vettura era in grado di percorrere un giro completo del circuito; il resto dell’alimentazione era garantito da un motore a benzina. Questa tecnica fu sviluppata in collaborazione con l’azienda austriaca Alset Global.