Forte del successo dei modelli di fine anni sessanta, la Lamborghini decise di far concorrenza alla Ferrari anche nella fascia di mercato della Dino. La Urraco fu la sorella minore della Miura, anche se meccanicamente meno raffinata: le sospensioni anteriori e posteriori erano MacPherson e il motore montato in posizione trasversale era un V8 da 2463cc e 220 cavalli. Anche in questa configurazione, la Urraco (P250) era più potente della Dino e superiore in termini di prestazioni. Lo sviluppo della Urraco prese però troppo tempo e si evidenziarono problemi di produzione. La versione tre litri da 265 cavalli (P300) si rivelò difficoltosa da collocare sul mercato, con la clientela che non la percepiva come una “vera” Lamborghini e anche troppo eccentrica per attrarre ad esempio dei clienti Porsche. La versione 2 litri (P200) da 182 cavalli fu poi creata per eludere la pesante tassazione presente in Italia. La produzione della Urraco cessò nel 1979.