NOREV - PORSCHE - 901 911 L COUPE 1968

Scala: 1/18
Codice Carmodel: CAR126583
Codice produttore: 187640
Colore: GREEN
Materiale: die-cast
Anno: 1968
EAN: 3551091876403
Note: LIMITED 1000 ITEMS

Disponibilità: non disponibile
Iva Inc. 64.95
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Nel 1967 la gamma della Porsche 911 venne ristrutturata, e la seconda generazione venne denominata come “Serie A”. Fra le nuove varianti vi era la “L”, che rimpiazzava la 911 standard conservandone la motorizzazione (2 litri da 130 cavalli). Disponibile in configurazione coupé e Targa, la 911 L si collocava in pratica fra la 911 T e la 911 S. La 911 L, prodotta in 1968 esemplari coupé e 858 Targa, ebbe vita breve, e venne rimpiazzata nel 1968 dalla 911 E a iniezione, col motore 2 litri portato ora a 140 cavalli. Sostituire una vettura eccellente come la Porsche 356 non era facile. Eppure la Porsche dovette far fronte a questo problema verso l’inizio degli anni sessanta. I primi prototipi di un nuovo modello furono disegnati da Alexander Porsche, detto “Butzi”, figlio di Ferdinand Anton Porsche e nipote di Ferdinand Porsche, creatore delle Auto Union da Gran Premio e della Volkswagen. La futura Porsche si definì a poco a poco. Da un iniziale progetto quasi a tre volumi si passò a un vero e proprio coupé, con la parte frontale che ricordava la 356 e la linea dell’abitacolo dal caratteristico profilo a spicchio. Al Salone di Francoforte venne presentata la 901, un originale coupé 2+2, innovativo ma al tempo stesso ancorato alla tradizione Porsche. Mancava solo… il nome definitivo. Ci pensò la Peugeot a mettere i bastoni fra le ruote alla Porsche, protestando sul fatto che le sigle automobilistiche a tre cifre con lo zero nel mezzo fossero ad uso esclusivo delle vetture del Leone. La Porsche cambiò quindi la sigla, che passò da 901 a 911. Era già nato un mito della storia dell’auto. Inizialmente proposta con una sola motorizzazione 2000 da 130 cavalli, la 911 conobbe una rapida evoluzione. Arrivò la versione più sportiva 911S nel 1966, anno in cui la 911 aveva debuttato a Le Mans vincendo la classe fino a 2500cc della categoria GT. Nel settembre del 1967 venne presentata una seconda serie della 911, denominata Serie A. La gamma si allargava a diverse potenze, ma tutte le vetture restavano col motore 2000: si andava dalla T (110 cavalli) alla L (130 cavalli) fino alla S da 160. Era arrivata anche la R da 210 cavalli ma quella era più che altro una vettura da corsa. L’iniezione elettronica fu introdotta nel 1968 con la 911 E, il cui motore sviluppava 140 cavalli. La serie C del 1969 fu quella del primo aumento di cilindrata, da 2,0 a 2,2 litri. La gamma 1969 prevedeva la 911 T, la 911 E a iniezione e la 911 S. Intanto, con la Serie B del 1968 il passo era stato allungato di mm 57, e già dal 1965 era disponibile la configurazione Targa, un’originale soluzione a metà strada fra il coupé e il cabriolet, denominata così in onore della Targa Florio , gara nella quale la Porsche aveva già ottenuto importanti successi assoluti. Alla fine degli anni sessanta le versioni competizione e sperimentali si moltiplicarono (basti pensare alla specialissima e rara 911 ST con motore da 2,4 poi da 2,5 litri), e dal 1971 la serie E vide un altro scatto di cilindrata, da 2,2 a 2,4 litri. Col 1972 si conclude quella che viene considerata la prima parte della storia della 911: in ottobre fu presentata la Carrera RS da 2700cc e nel 1973 la gamma venne completamente rivista con l’introduzione della Serie G e motorizzazioni da 2,7 litri.

Testo di David Tarallo

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