Dopo le A4 e A5, il team Arrows sperava finalmente di potersi assicurare una motorizzazione turbo per la stagione 1983. Invece dovette ripiegare ancora sul Ford Cosworth aspirato, ormai decisamente superato. La A6 del 1983 era una monoposto molto convenzionale, disegnata da Peter Wass per sfruttare al massimo la potenza abbastanza limitata del motore. La vettura riuscì a strappare qualche risultato decoroso, soprattutto con Marc Surer, che ottenne quattro punti in classifica. La A6 venne impiegata, in una forma leggermente modificata, anche per una parte della stagione 1984. Pilotarono questa monoposto anche Thierry Boutsen, Alan Jones e Chico Serra.
Alla sua seconda stagione di F.1 con la Arrows, lo svizzero Marc Surer ottenne qualche discreto risultato al volante della A6. Al GP d’Austria, però, dovette ritirarsi a causa di una collisione che vide coinvolti anche Ghinzani e Laffite.
Nella storia del modellismo statico, Spark ha veramente rivoluzionato il mercato. Il marchio fu creato da Hugues Ripert, il cui padre André era stato uno dei principali protagonisti della scena del modellismo artigianale negli anni ’70-80. Dopo aver lavorato per Vitesse, Quartzo e Ixo, Ripert jr non scelse la tecnica del diecast ma optò per la resina, con produzione in Cina ma sviluppo e concezione rigorosamente nella tradizione europea. In pratica l’idea era quella di offrire modelli speciali costruiti in piccola serie (quelli che poi furono definiti “resincast”). I primi Spark uscirono nel 2000, con un rapporto qualità-prezzo inavvicinabile per la maggior parte dei produttori industriali e artigianali. Oggi Spark continua a sfornare decine di novità all’anno, avendo anche ampliato la propria produzione ad altre scale, come la 1:18 ma anche l’1:64. Numerose sono le serie numerate e limitate per i vari distributori nazionali e per clienti privati come team, sponsor, piloti e così via.